“Inside Out 2” di Kelsey Mann

(USA, 2024)

A quasi dieci anni di distanza arriva il sequel dello splendido “Inside Out” diretto da Pete Docter e Ronaldo Del Carmen nel 2015. Come nella migliore tradizione delle sue maestranze, la Pixar si è presa tutto il tempo per scrivere prima e realizzare poi un nuovo ottimo film, che rispetta lo spirito del primo, aggiungendo nuove tematiche e provocazioni.

Riley ormai si è ambientata a San Francisco e, rimanendo sempre fedele a se stessa, l’hockey è una parte centrale della sua vita. Assieme alle sue due migliori amiche sta per finire le scuole medie, ed entrare nella squadra di hockey del liceo che ha scelto, significherebbe molto per il suo avvenire sociale e quindi emotivo.

Ma proprio mentre si appresta a partecipare ad un campo estivo propedeutico all’hockey delle superiori, nel suo “interno” arriva, devastante come un uragano, l’adolescenza.

Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia saranno costretti a condividere lo spazio ed il lavoro con nuove e incontenibili emozioni: Noia, Imbarazzo, Invidia, Nostalgia e soprattutto Ansia che, convinta di aiutare Riley, sarà disposta a radere al suolo tutta l’emotività costruita in tredici anni dalla ragazzina…

Delizioso racconto di quello che è, senza dubbio, uno dei periodi più difficili della vita di ciascun essere umano. Il dolore, l’angoscia e il disorientamento del crescere spesso ci travolgono, ma alla fine, come ci sottolinea questo film, non dovranno essere l’emozioni a determinare quello che siamo noi, ma è la nostra essenza che dovrà influenzare le nostre scelte. Facile da dire, passati gli …anta, diranno giustamente gli adolescenti!

Scritto superbamente da Kelsey Mann assieme a Meg LaFauve (che aveva collaborato anche alla sceneggiatura del primo) e Dave Holstein, “Inside Out 2” ci riconcilia con noi stessi e non solo per quelli che l’adolescenza l’hanno superata leccandosi ancora le ferite, ma anche per coloro che stanno affrontano – …sob – quella dei loro figli. Perché come dice giustamente il Boss: “…Baby, we were born tu run!”.

Per la chicca: solo alla fine dei titoli di coda si può conoscere …l’Oscuro Segreto di Riley!

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