“L’assassinio di Roger Ackroyd” di Agatha Christie

(Mondadori, 2011)

Tra i pilastri della letteratura gialla, “L’assassinio di Roger Ackroyd” di Agatha Christie occupa un posto di rilievo, non solo per la genialità della trama, ma anche per l’innovativo approccio narrativo che ha saputo sorprendere generazioni di lettori. Pubblicato per la prima volta nel 1926, questo romanzo ha contribuito a definire il genere, rendendo Agatha Christie una delle autrici più celebrate e influenti del ventesimo secolo.

La trama si sviluppa nell’immaginaria cittadina inglese di King’s Abbot, un luogo apparentemente tranquillo dove la vita scorre placida fino all’assassinio del facoltoso Roger Ackroyd. La storia è narrata in prima persona dal dottor James Sheppard, il medico del paese, che si trova coinvolto nelle indagini condotte dal celebre investigatore belga Hercule Poirot, ormai in pensione e residente nei pressi.

Uno degli elementi che rende questo romanzo un capolavoro è il colpo di scena finale. Senza rivelare troppo per chi ancora non avesse avuto il piacere di leggerlo (abbasso gli spoiler!), Christie sfrutta magistralmente la narrazione in prima persona per depistare il lettore, offrendo un esempio di come il narratore possa essere utilizzato per creare un effetto sorpresa di straordinaria potenza. Questo espediente narrativo ha fatto scuola ed è stato oggetto di numerosi studi e imitazioni.

I personaggi sono delineati con la consueta maestria di Christie. Hercule Poirot, con la sua logica infallibile e le sue eccentricità, si conferma un investigatore di razza, capace di vedere oltre le apparenze e di scoprire la verità celata dai segreti dei personaggi. Il dottor Sheppard, invece, emerge come un personaggio complesso e intrigante, la cui presenza al centro della narrazione è cruciale per il dipanarsi della trama.

Il ritmo del romanzo è sostenuto e avvincente, con ogni capitolo che aggiunge un nuovo pezzo al puzzle, mantenendo alta la tensione e la curiosità del lettore. Le descrizioni ambientali e i dialoghi, sempre vivaci e realistici, contribuiscono a creare un’atmosfera ricca e dettagliata, immersiva al punto giusto.

“L’assassinio di Roger Ackroyd” non è solo un giallo ben congegnato, ma anche una riflessione sulle apparenze e sui segreti che si celano dietro la facciata di rispettabilità della società. Agatha Christie ci invita a non fidarci delle prime impressioni e a guardare più in profondità, un insegnamento che va oltre le pagine del libro.

In conclusione, “L’assassinio di Roger Ackroyd” è un romanzo imperdibile per gli amanti del giallo e per chiunque apprezzi una trama ben costruita, personaggi indimenticabili e un finale che lascia senza fiato. Agatha Christie dimostra ancora una volta di essere la regina del mistero, capace di regalare ai suoi lettori ore di pura suspense e intrattenimento intelligente. Se non l’avete ancora letto, vi consiglio vivamente di farlo: vi aspetta un viaggio nel cuore del mistero che non dimenticherete facilmente.

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