“Il barone rampante” di Italo Calvino

(Einaudi, 2015)

Pubblicato per la prima volta nel 1957, “Il barone rampante” è uno dei romanzi più originali e affascinanti della letteratura italiana del XX secolo, capace di conquistare lettori di ogni età con la sua inventiva narrativa e le sue profonde riflessioni filosofiche.

La storia è ambientata nel XVIII secolo e narra le vicende di Cosimo Piovasco di Rondò, un giovane nobile che, a soli dodici anni, decide di ribellarsi alle convenzioni sociali e all’autorità paterna, scegliendo di vivere sugli alberi. Una volta salito su una quercia, Cosimo giura di non scendere mai più, e da quel momento in poi, tutta la sua esistenza si svolge tra i rami degli alberi che costeggiano il piccolo borgo ligure in cui è nato.

Accanto a Cosimo si muovono una serie di personaggi che arricchiscono la narrazione e danno vita a un universo variegato e complesso: Viola, il grande amore della sua vita, con la quale intrattiene un rapporto tanto passionale quanto tormentato; il fratello Biagio, che osserva e racconta le sue gesta con affetto e ammirazione; e un susseguirsi di incontri e avventure che lo vedono interagire con contadini, banditi, filosofi e persino con Napoleone Bonaparte.

Il romanzo è un’esplorazione profonda dell’individualismo e della ricerca di libertà, della ribellione contro le convenzioni e della tensione tra il desiderio di autonomia e il bisogno di appartenere a una comunità. Calvino arricchisce la narrazione con simboli e allegorie che riflettono temi universali, rendendo “Il barone rampante” un’opera aperta a molteplici interpretazioni.

Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è la sua struttura, che riflette la scelta radicale di Cosimo di vivere al di fuori delle regole imposte dalla società. La prosa di Calvino è a tratti poetica e sempre carica di ironia, capace di trasportare il lettore in un mondo sospeso tra realtà e fantasia, dove la vita quotidiana si intreccia con l’immaginario, e dove ogni gesto, ogni scelta, assume un significato simbolico.

“Il barone rampante” non è solo una storia di ribellione e anticonformismo, ma anche una profonda riflessione sull’esistenza e sul rapporto tra l’essere umano e la natura. È un romanzo che sfida e stimola il lettore, invitandolo a riflettere su temi come la libertà, la solitudine e la ricerca di senso nella vita.

Calvino, attraverso la figura indimenticabile di Cosimo, ci offre uno specchio in cui riflettere le nostre stesse aspirazioni e contraddizioni, ricordandoci quanto sia preziosa e fragile la libertà di pensare e di essere se stessi. “Il barone rampante” è, senza dubbio, un capolavoro della letteratura mondiale, un libro che continua a risuonare nel cuore di chiunque abbia il coraggio di lasciarsi trasportare tra …i rami della sua incredibile foresta narrativa.

Non è solo una favola, né solo un romanzo di formazione, ma è proprio questa commistione di generi e registri a renderlo un’opera straordinaria, capace di affascinare e ispirare generazioni di lettori, un inno immortale alla libertà e alla fantasia.

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