“La voce della tortora” di Irving Rapper

(USA, 1948)

Tratto dall’omonima commedia teatrale di John Van Druten (i cui diritti la produzione, visto il successo a Broadway, pagò ben 500.000 dollari) “La voce della tortora”, diretto da Irving Rapper, è una leggera e piacevole commedia romantica che si inserisce perfettamente nella Hollywood del dopoguerra. Con protagonisti Eleanor Parker e Ronald Reagan, il film riesce a intrattenere e divertire, ma è Eve Arden a rubare la scena con una performance brillante e irresistibile.

New York, 1945, la guerra in Europa, come l’inverno, sembra non finire più. Sally Middleton (Eleanor Parker), un’attrice di New York delusa dall’amore, accetta di ospitare per un weekend il sergente Bill Page (Ronald Reagan), rimasto senza appuntamento dopo essere stato scaricato all’ultimo minuto da Olive, amica e collega di palcoscenico della stessa Sally. Tra incomprensioni, battute romantiche e momenti di tenerezza, il legame tra i due protagonisti cresce lentamente, ma ciò che realmente dà al film la sua energia è la presenza di Eve Arden nei panni di Olive Lashbrooke, l’amica sarcastica e cinica della protagonista.

Arden, con il suo inimitabile tempismo comico, riesce a far risaltare ogni battuta che le viene affidata. Il suo personaggio è la perfetta incarnazione della sagacia disincantata: ogni suo commento è una freccia lanciata con precisione contro le ingenuità romantiche di Sally e le goffaggini di Bill. È lei, con il suo cinismo e la sua ironia, a bilanciare i toni dolci e sentimentali del film, evitando che scivoli nel melenso. In un’epoca in cui le spalle comiche femminili erano spesso relegate a ruoli minori, Eve Arden dimostra tutto il suo talento, trasformando Olive in un personaggio che resta impresso nella memoria dello spettatore.

La sua interpretazione è brillante, leggera ma al tempo stesso incisiva, e rende evidente come il talento di Arden sia stato spesso sottovalutato. Mentre Eleanor Parker e Ronald Reagan portano avanti la trama principale con grazia e dolcezza, è la saggezza cinica e divertente di Arden a dare alla pellicola un sapore unico, facendoci sorridere e ridere di cuore.

Irving Rapper (che all’inizio aveva cercato di scritturare Cary Grant per la parte di Bill e che era restio alla scelta di Reagan che reputava un attore mediocre), regista dallo stile sobrio e funzionale, lascia giustamente spazio ai suoi attori, permettendo loro di brillare nei rispettivi ruoli. Ma se Parker e Reagan seguono un percorso prevedibile e ben battuto nella commedia romantica classica, Arden si muove su un altro livello, con un’energia e un’intelligenza che elevano ogni scena in cui compare. Le generazioni successive, come la mia, possono apprezzare la Arden anche in pellicole più recenti, come l’intramontabile “Grease”, in cui l’attrice interpreta la professoressa McGee, la preside della Rydell High School.

In conclusione, “La voce della tortora” è una commedia piacevole, che scorre via in maniera leggera, senza troppe pretese. Ma se c’è un motivo per cui vale davvero la pena guardarlo, questo è senza dubbio la straordinaria interpretazione di Eve Arden – attrice molto amata da Woody Allen che considera questa pellicola una delle sue preferita del tempo – che con il suo sarcasmo arguto e la sua presenza scenica magnetica riesce a trasformare un film altrimenti ordinario in una piccola gemma di intrattenimento.

Nella nostra versione, fatta quando la pellicola uscì nella nostre sale, da ricordare l’immortale Rina Morelli che dona la voce a Eleanor Parker e Clelia Bernacchi a Eve Arden.

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