(La Nave di Teseo, 2024)
Con “Conversazioni su di me e tutto il resto”, il grande regista, sceneggiatore e attore Woody Allen apre una finestra sulla sua vita e la sua carriera, offrendoci uno sguardo unico e intimo sui suoi pensieri più personali. In questo libro, frutto di un lungo dialogo – durato circa trent’anni – con il suo amico e biografo Eric Lax, Allen racconta con il suo stile inconfondibile, fatto di ironia e sagacia, le esperienze che lo hanno formato come artista e come uomo.
Il libro, strutturato come una serie di conversazioni, si sviluppa in un tono colloquiale e rilassato, dove Allen ripercorre la sua carriera dagli inizi come scrittore di battute per programmi televisivi fino a diventare una delle voci più riconoscibili e rispettate del cinema mondiale. Ciò che emerge è un ritratto complesso di un uomo perennemente in bilico tra il desiderio di fare cinema d’autore e la consapevolezza del suo status di intrattenitore.
Uno degli aspetti più interessanti del libro è la schiettezza con cui Allen parla del suo lavoro. Lungi dall’idealizzare la creazione artistica, l’autore si confessa insoddisfatto di molti dei suoi film, sottolineando quanto spesso i risultati sullo schermo non corrispondano alle sue intenzioni originali. È una riflessione affascinante, che ci permette di vedere oltre la superficie dell’artista apparentemente sicuro di sé, rivelando un uomo che, come tutti, lotta contro le proprie insicurezze.
Allen parla anche dei suoi idoli cinematografici e delle influenze che hanno plasmato la sua visione. Le pagine dedicate ai suoi amori cinematografici, da Ingmar Bergman a Federico Fellini, sono un atto d’amore per il cinema d’autore europeo, che ha profondamente segnato il suo stile e la sua poetica. Non manca, inoltre, l’autoironia: Allen scherza su alcuni dei suoi film meno riusciti, accettando con umorismo anche i flop al botteghino, così come si stupisce del grande successo di altri, come “Io e Annie”, “Manhattan” e “Match Point”.
Eric Lax, che lo conosce da anni, guida la conversazione con intelligenza, riuscendo a far emergere non solo la figura dell’artista, ma anche quella dell’uomo dietro la cinepresa. Le riflessioni sulla vita, la morte, l’amore e la ricerca di senso, temi centrali nei film di Allen, qui vengono esplorati in maniera più diretta, con una sincerità che sorprende.
Non mancano, ovviamente, i riferimenti alla travagliata vita personale di Allen, in particolare alle controversie che hanno segnato la sua vita privata negli ultimi decenni. Senza mai scendere nel sensazionalismo, il regista spiega schiettamente la sua versione dei fatti, mantenendo sempre quel tono disincantato che lo caratterizza.
“Conversazioni su di me e tutto il resto” non è solo un libro per appassionati di Woody Allen, ma anche un’opera che offre una visione unica sul processo creativo e sulle sfide che affronta un autore nel corso della sua carriera. È una lettura scorrevole, ricca di aneddoti divertenti e momenti di riflessione più profondi, che dipinge il ritratto di un uomo complesso, che con umorismo e intelligenza continua a interrogarsi su se stesso, sul mondo e, soprattutto, sul suo inspiegabile – …a suo modo di vedere – successo.
In definitiva, il libro è una deliziosa immersione nel mondo di Woody Allen, tra cinema, vita e riflessioni personali. Perfetto per chi è incuriosito dall’artista e dalla sua visione del mondo, ma anche per chi vuole capire di più su cosa significhi creare un film con tutte le incertezze e le frustrazioni che ne derivano. Una lettura che scorre veloce, ma lascia spazio per pensare a lungo dopo averla finita.
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